Lomi Giovanni

(Livorno 1889 - 1969) Da ragazzo, rimasto orfano di padre è costretto a lavorare per mantenersi e malgrado la sua passione per il disegno, non può permettersi di frequentare le scuole di pittura. Trova comunque il tempo per disegnare ovunque gli capiti, sempre e costantemente. Giovanissimo realizza i ritratti definiti a 'sfumino' per persone defunte, usanza in voga per ritrarre la persona mancata. Negli anni 20 conosce il pittore Tommasi che lo esorta a proseguire il percorso artistico. Successivamente partecipa alle varie edizioni delle Biennali di Brera, alla Promotrice di Torino e alle 'Mostre Marinare' di Roma e svariate mostre personali che segue quasi come artista girovago. Questo periodo è abbastanza sereno, può mantenersi con la sua pittura e contemporaneamente stare vicino ( nel 21 si era sposato e aveva avuto un figlio) alla sua famiglia. Terminata la seconda guerra mondiale, negli anni cinquanta, Giovanni riprende a viaggiare: lo troviamo a Parigi dove dipinge lungo la Senna, a Barcellona, a Roma e a Trieste, città che gli è particolarmente cara e dove non manca mai di ritornare periodicamente.Dalla prima mostra nel 1922 sono oltre quaranta le personali fino al 1969 quando a Milano alla galleria Ronzini si terrà la sua ultima esposizione.


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