Picart Bernard

(Parigi 1673 –Amsterdam 1734) Incisore francese, uno tra i più acclamati e famosi tra il Sei e Settecento, era figlio d’arte. Il padre Etienne (1632-1721), detto il Romano, era ben noto per l’eccellenza del suo disegno, fu il suo primo maestro assieme a rinomati artisti dell’epoca come Sébastien Leclerc II. Bernard Nacque a Parigi e morì ad Amsterdam.

Bernard iniziò quindicenne la sua attività e si affermò per la sua abilità fin dai tempi della sua prima gioventù.

Nel breve schizzo biografico redatto dalla seconda moglie, Anna Vincent, e pubblicato ad Amsterdam subito dopo la morte dell’artista, si ricorda l’attenzione che il famoso pittore di corte Charles Le Brun riservò all’artista, allora diciottenne, allorché questi ricevette il premio dell’Accademia delle Belle Arti.

Si spostò a Antwerp nel 1696, e trascorse un anno ad Amsterdam prima di ritornare in Francia nel 1698 a causa della morte della madre e dei malanni del padre.. Dopo la morte di sua moglie nel 1708, egli si spostò adefinitivamente nella capitale Olandese nel 1711, dove si convertì al Protestantesimo e si sposò nuovamente.

Fu un periodo intenso di vita artistica e intellettuale fra Picart e Marchand. L’artista frequentava Marchand e la cerchia di amici che si riuniva nel suo atelier a Parigi. In quegli anni Picart, come l’amico editore, maturò scelte artistiche e religiose importanti condividendo la critica alle superstizioni, alla credulità e alle manipolazioni legittimate, sia nel campo della politica sia nell’ambito teologico, in nome della fede e della vera religione. Un sodalizio intellettuale che rimase inalterato anche durante gli anni olandesi dei due personaggi. Picart e Marchand, del resto, avevano insieme lasciato Parigi e, al loro arrivo in Olanda, avevano almeno per i primi tempi condiviso l’abitazione.

In questo arco di tempo Picart prestò la sua felice mano per illustrare i libri degli autori che a lui si rivolgevano. Rappresentava fisionomie, architetture, episodi e aneddoti narrati nelle pagine scritte, soggetti storici, numismatica, ritratti, scene di costume, passatempi galanti e attività cavalleresche che tanto piacevano a francesi, olandesi, belgi e svedesi. La maggior parte dei sui lavori furono raccolti in una sorta di libro illustrativo, che inculdeva la Bibbia e Ovidio.

Il suo lavoro più importate è Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde, che apparì fra il 1723 e il 1743. Jonathan I. Israel  chiamò Cérémonies "un immenso sforzo per registrare i riti religiosi e le credenze del mondo in tutta la loro diversità nel modo più obiettivo e più autentico possibile". L'edizione originale francese delle Cérémonies comprende dieci libri di stampe e testi. Israel afferma anche che Picart lasciò Parigi con Prosper Marchand, e collaborò per le Cérémonies con Jean-Frédéric Bernard, con impegno per la tolleranza religiosa. Picart, Marchand e Charles Levier appartenevano a un "cricca radicale di ugonotti". 

Bernard era una persona estremamente laboriosa, come possiamo notare dall'elevato numero di produzioni che ci sono pervenute. Nelle sue composizioni, ha cercato di imitare Antoine Coypel: nonostante ciò egli non ha nulla da invidiargli in quanto ad abbondanza e precisione. I suoi lavori sono molto curiosi e pungenti, in particolare per la varietà e la molteplicità dei soggetti presenti. Creava le illustrazioni e incideva lui stesso il rame, nonostante egli si sentisse più portato al disegno, e lo preferisse di gran lunga.