Portas Ernesto

(Barcellona 1938) Badalona. Il padre che era scultore e pittore amatoriale, iscrive a Barcellona il dodicenne Ernesto alla prestigiosa Scuola d’Arte Llotja, ch’egli frequenta per quattro anni.

Le sue doti ricevono in particolare l’attenzione del prof. Roig Baricat, pittore impressionista e stimato uomo di cultura, che lo conduce con sé a vivere l’esperienza della pittura en plein air. Dopo il diploma, fa un’esperienza d’arte applicata nella decorazione in un’importante fabbrica di ceramiche artistiche.

A 17 anni, un primo viaggio in Francia, dove a Tolosa vede le opere di Toulouse Lautrec al Musée des Augustins.

Nel 1956 va a Parigi per un lungo soggiorno di formazione, poi, assolti in Spagna i suoi obblighi militari, nel ’62 realizza la sua aspirazione di andare a Firenze, dove si iscrive all’Accademia delle Belle Arti. Vi segue per tre anni i corsi di Primo Conti e Domenico Purificato, con i quali ha anche uno stretto rapporto di amicizia, trova in un medico, Amerigo Dei, collezionista e mecenate, sostegno alle sue necessità di vita e di lavoro. Il Dei lo ospita a Firenze e poi a Prato, nella campagna di Poggibonsi infine a Castiglioncello, assorbendogli tutta la produzione che resta accumulata senza divulgazione.

Nel 1967 Portas si trasferisce a Livorno, dove si sposa e dove da allora vive e lavora.

La sua prima personale si tiene a Livorno nel 1968, nella prestigiosa Bottega D’Arte. Due maestri della pittura labronica, Renato Natali e Giovanni March, ne salutano l’esordio.

Negli anni ’70, in condizioni difficili di vita e di lavoro, Portas trova nell’amico Emilio Giovanneschi un rapporto di solidarietà e di continuo sostegno, in un sodalizio che da allora ne accompagna il processo di affermazione.

Le iniziative espositive, ridotte durante gli anni ’80, riprendono intense dal decennio successivo in

tutta Italia ed in Spagna.

Nel 2003 la Pinacoteca Amedeo Modigliani allestisce una sua mostra con catalogo con testo critico di Nicola Micieli.

Nel 2004 approda al Museo di Arte Contemporanea Italiana in America a San Josè in Costa Rica che conserva una sua opera ed ha allestito una sua personale a cura di Gregorio Rossi e Chiara Filippini pubblicando un catalogo a lui dedicato.