Fontani Voltolino

(Livorno1920 - 1976) nel 1935, all'età di quindici anni, frequentò lo studio dell'ormai anziano scultore livornese Ermenegildo Bois e a partire dal 1936 frequentò, sempre a Livorno la "Scuola d'arte" diretta da Giuseppe Guzzi, in cui insegnava anche il pittore Plinio Nomellini e che fu frequentata anche da Mario Nigro. L'opera principale del periodo giovanile (1937-1941) è una grande tela La canzone degli anni perduti, attualmente in collezione privata a Firenze. Tra il 1941 ed il 1947 sviluppò una pittura figurativo/espressionista. Partecipò attivamente all'acceso dibattito culturale che si sviluppò a Livorno nel dopoguerra; nel 1945 fu tra i fondatori del G.A.M.("Gruppo Artistico Moderno") insieme a Mario Nigro, Mario Ferretti, Guido Favati ed altri.

Il 3 settembre del 1948, insieme al pittore Angelo Sirio Pellegrini, al pittore e poeta Marcello Landi, al pittore Aldo Neri e al pittore e filologo Guido Favati, stese il "manifesto artistico estetico" dell' Eaismo (Era Atomica ismo), che precedette la successiva "arte nucleare italiana" degli anni cinquanta dichiarando in anticipo e con più chiarezza la necessità della presenza di un contesto umano o umanizzabile nell'arte, che fosse inoltre nitidamente distinguibile o almeno intuibile all'interno di ogni singolo dipinto o poesia. Gli artisti si proposero di contribuire ad esorcizzare in tal modo il pericolo di distruzione atomica in cui all'epoca vivevano.

Fondò nel 1947 a Livorno e diresse fino a tutto il 1957 la " Scuola d'Arte Amedeo Modigliani", scuola da cui uscirono gli artisti Ferdinando Chevrier e Osvaldo Bimbi.

Dopo il periodo legato all' Eaismo e alla pittura nucleare (1948-1959) si dedicò all'approfondimento dell'informale, tra il 1959 e il 1969; in seguito, fino al 1976, si ebbe il periodo "onirico", nel quale furono portate alle estreme conseguenze le istanze teoriche enunciate nell'Eaismo.

Presso la chiesa di San Giovanni Gualberto si conserva di questo periodo la grande tela Traslazione di Cristo del 1974.

La paesaggistica, composta da immaginazione e ricordo, ha attraversato come produzione artistica tutti i periodi di questo pittore.

Dal 1966 alla scomparsa fu insegnante e poi direttore della "Libera Accademia d'Arte Trossi-Uberti", a Livorno.

Nel 1996 il comune di Livorno gli ha intitolato una strada e nel 2006 ha apposto una lapide nel luogo in cui nacque, in via Sant'Andrea, con il patrocinio del Gruppo Labronico (prestigioso sodalizio artistico di cui Fontani era entrato a far parte nel 1951, apportando una ventata di novità con le sue ricerche pittoriche d'avanguardia) e del "Comitato per la divulgazione della figura pittorica di Voltolino Fontani" ( dal 2011 trasformatosi in "Archivio Voltolino Fontani"), rappresentati in tale occasione dalla presidente del gruppo, Sira Borgiotti, e dalla vicepresidente del comitato, Adila Fontani.