Luschi Masaniello

(Livorno 1942 -1995) Masaniello aveva la pittura nel sangue e, dotato di importanti basi grafiche, riuscì ad immortalare sulla tela con estrema semplicità , ogni visione reale gli si presentasse ai suoi occhi. Le scene maggiormente raffigurate sono le famose scene bucoliche della sua Toscana , le campagne in primavera, gli autunni e gli inverni innevati, gli scorci caratteristici della sua città come ,la vecchia Venezia, la fortezza vecchia, i becolini scomparsi, le zone del pontino, ritratti e nature morte, studi di animali, mareggiate, una poliedricità di soggetti, ognuno dei quali affrontati sempre con estrema passione e forza pittorica. La sua era una pittura fatta di semplicità e modestia, ricca di colori, materica , reale e amava dipingere dal vero, al contatto quotidiano con la natura, con la gente, con i suoi luoghi, con i profumi della terra con le sue pennellate decise, sicure, cariche di colore dal gusto macchiaiolo. Numerosi i capolavori eseguiti in particolare tra il 1985 e il 1994 nel pieno della maturazione artistica , quando galleristi, critici e collezionisti ne tessevano quotidianamente le lodi. Importanti mostre in tutta Italia ( Firenze, Ferrara, Modena, Bologna, Torino, Soave ecc.) rappresentarono la notorietà di questo artista al quale, fu addirittura commissionata dalla Curia Vescovile di Livorno per il Duomo la celebre “Ultima cena”, un dipinto di notevoli dimensioni, simbolo della qualità pittorica acquisita. Sono molto numerose le sue opere diffuse nelle varie collezioni private in Italia e all'estero.