Traverso Antonino

(Genova 1900-1981) Si forma artisticamente a Genova, presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti e a  Carrara dove frequenta il corso di scultura presso la locale Accademia.

Il suo esordio, come pittore, avviene all’esposizione tenutasi presso la Società di Belle Arti di Genova nel 1918 (Palazzo Bianco); come affreschista, ad Imperia nel 1926, coro della chiesa di Coldiroli. Circa il suo percorso espositivo ricordiamo la prima grande mostra a Genova, Galleria Vitelli, nel 1927, cui seguì una seconda edizione nel 1929, ed una terza a Milano nel 1930, presso la Galleria Geri. Nel 1927 vince il concorso per il pensionato artistico di Brignole-Sale Duchessa di Galliera.

Seguono poi le esposizioni alla Galleria San Giorgio di Genova nel 1932-35-38; a Palazzo Ducale nel 1945. Nel 1939 viene nominato Accademico di Merito presso l’Accademia Ligustica di Genova. 

Artista dalla grande personalità affrontò con eguale perizia la pittura di cavalletto, l’affresco, l’acquaforte.

Fu anche un noto illustratore e ceramista; nel 1947 curò lascenografia per il film Ladri di biciclette, regia di Vittorio De Sica.

Due anni dopo si trasferisce in Venezuela, dove rimane fino al 1955, dedicandosi in particolar modo alla ritrattistica ed alla decorazione di ville e pubblici edifici, oltre che alla preparazione di materiale pubblicitario per importanti aziende.

Dipinge anche soggetti impegnati in attività contadine e in emigrazioni di uomini e animali. Suoi soggetti preferiti restano, comunque, i caratteristici personaggi della vecchia Genova e gli scorci tipici della Liguria: realizzerà opere che testimoniano i profondi, radicali cambiamenti avvenuti nel corso degli anni.

Al rientro dal Sud America riprende con intensità la sua partecipazione alle Esposizioni cittadine. Ricordiamo quelle presso il Circolo della Stampa di Genova nel 1960-62; alla Galleria De Pasquali nel 1967; alla Galleria Liguria nel 1972.

Ottenne numerosi premi e riconoscimenti per la sua arte, ricordiamo tra gli altri l’acquisto di un suo dipinto I ceri di Gubbio nel 1924, da parte del Re d’Italia.

Sue opere presso il Comune di Genova, le Gallerie pubbliche di Perugia e Terni, a Caracas presso la Biblioteca Nazionale (22 tele, riferite al ciclo Don Chisciotte); a Celle Ligure, Parrocchiale (affreschi dell’abside).