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Nome di una rivista nata per la diffusione delle idee estetiche della pittura metafisica e delle correnti d'avanguardia europea. La rivista nasce a Roma sotto la direzione del pittore e collezionista M. Broglio e viene edita dal 1918 al 1922. Valori Plastici fu la prima in Italia a pubblicare scritti su Chagall, Derain, Kandinsky e su De Stiji, Cubismo e Cavaliere azzurro. Si avvalse inoltre della collaborazione di grandi pittori metafisici, quali De Chirico, Savinio e Carrà. Interessata al rapporto tra tradizione italiana e modernità europea, tra speculazione concettuale e fare pittorico, a partire dal 1920 finì con l'entrare in polemica con le tendenze d'avanguardia e, in sintonia con il clima 'neoclassico' allora vigente in Europa, si orientò decisamente verso un ritorno all'ordine che esaltava la cultura figurativa del Trecento e del Quattrocento italiano, considerata da un punto di vista esclusivamente formale. Il recupero dei valori nazionali e della tradizione italica fu sostenuto dalla politica culturale del regime fascista. Arricchita di un'edizione francese, ebbe una buona diffusione, pur rimanendo entro una ristretta cerchia di conoscitori.