






(Livorno 1889 – 1973) Frequentò l'Accademia delle Belle Arti di Firenze, entrando in contatto con Giovanni Fattori e con il maestro dell'arte liberty Galileo Chini. Allievo dello scultore Lorenzo Gori e dell'acquarellista Lorenzo Cecchi, fece tesoro di tutte queste lezioni, sviluppando una pittura che procedeva lungo il solco della tradizione post-macchiaiola, mediata da istanze culturalmente più ampie. Specializzato negli interni a luce artificiale, che mettono in evidenza unìanima e un'inclinazione intimista, seppe tuttavia spaziare anche nella pittura en plen air, soddisfacendo così gli stimoli che gli provenivano dal mercato dell'arte. Le sue marine e i suoi paesaggi, brulicanti di figure soprattutto femminili, svelano un'attitudine spiccata per il ritratto. I quadri dagli anni cinquanta in poi perdono smalto e subiscono una notevole riduzione delle quotazioni. Cafiero Filippelli partecipò a varie edizione della Biennale di Venezia e delle Quadriennali romane. Fu membro del Gruppo Labronico.
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